Restauri

Plastico degli scavi di Pompei

Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta

1988 – 1993

Realizzato nella seconda metà del secolo scorso il grande Plastico di Pompei (m.8×5) costituisce uno strumento insostituibile per la conoscenza degli scavi e della loro storia.

A partire dal 1862 Giuseppe Fiorelli e Michele Ruggiero ne sistematizzarono la realizzazione, facendo rilevare da un topografo una pianta della parte della città scavata perché servisse di base ai modellatori. Il plastico conta 47 insulae. Le strutture murarie degli edifici sono realizzate in sughero e riproducono fedelmente le originarie tecniche di costruzione in opera reticolata o in opera incerta con inserimenti di laterizi. Le decorazioni delle pareti e del pavimento sono state eseguite a tempera o ad acquarello su carta. L’intervento di pulitura e restauro ha consentito  l’asportazione di uno spesso strato di polvere che aveva ottuso i colori e i particolari decorativi e la collocazione di colonne e pareti di un intero tratto delle mura di cinta. Dove è stato possibile, sulla scorta della documentazione esistente o della visione diretta dei luoghi, si è proceduto alla reintegrazione delle parti mancanti.

Plastico di Pompei/ Banca Credit West e dei Comuni vesuviani