Restauri
ph: Mimmo Jodice

Toro Farnese

Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta

1988 – 1991

Il gruppo scultoreo raffigura la mitica storia del supplizio di Dirce, inflittole a Anfione e Zeto, gemelli nati dalla bellissima Antiope amata da Zeus sotto  le sembianze di satiro.

Il gruppo venne rinvenuto nelle Terme di Caracalla nel 1546, sotto il pontificato di Paolo III Farnese e trasferito , per volere del cardinale Alessandro, nel palazzo Farnese  in Campo dei Fiori.

Nel 1789, nonostante l’opposizione del papa, Ferdinando IV di Borbone ne dispone il trasferimento a Napoli, dove il gruppo è destinato a decorare la fontana centrale del “Real Passeggio” della Villa di Chiaia. Nel 1827 il Toro viene rimosso e trasferito definitivamente nel Real Museo Borbonico, dove si aggiunge alle raccolte archeologiche, artistiche e bibliografiche lasciate in eredità nel 1731 dall’ultimo Duca di parma Antonio Farnese alla nipote Elisabetta, moglie di Filippo V di Spagna, e da quest’ultima trasmesse a suo figlio Carlo di Borbone, re di Napoli.

Nel corso dell’intervento di restauro (1988-1991) , grazie ad un’accurata indagine storica-documentale e petrografica, è stato possibile individuare e data re le diverse integrazioni. Per esigenze di allestimento e per consentire una migliore visione dell’opera, si è reso necessario abbassare il basamento su cui poggiava il Toro e si né scoperto che “la montagna di marmo” è sorprendentemente cava al suo interno. L’esposizione del Toro Farnese, insieme alle altre sculture delle Terme di Caracalla, rappresenta la prima fase del nuovo allestimento della statuaria farnesiana al Museo Archeologico di Napoli.

Toro Farnese /Gruppo Q8 Italia